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In passato, questi modesti oggetti, oggi privilegiati in quanto reliquie dell’antichità e scarsamente presi in considerazione, erano i pilastri attorno ai quali si costruiva un rituale venerato. Dagli abiti da sposa alle uniformi delle scuole superiori, fino ai jeans rattoppati con cura, erano loro a tessere i fili che tessevano il tessuto dell’esistenza. Ogni bobina conteneva una storia, un pezzo della vita di qualcuno che faceva parte della sua esistenza. Si riesce quasi a sentire il ritmo costante della macchina da cucire che si armonizza con la radio, la concentrazione silenziosa e lo strano gemito di disperazione o di esultanza per il risultato raggiunto.
